BJM-One
Casi Clinici

Paziente di 84 anni con scoliosi toracolombare, ipercifosi ed osteoporosi. Oltre ad avere un notevole sbilanciamento posturale sia sul piano frontale che sagittale.
La paziente lamenta un forte dolore in stazione eretta, con VAS pari a 9, e l’impossibilità di compiere qualsiasi attività.

Risultato

La paziente  ha indossato il BJM-One  la mattina e il resto della giornata al bisogno e dopo un mese di trattamento ha riportato un significativo miglioramento del dolore con una VAS senza corsetto di 3 ed in corsetto di 2.

Senza corsetto

Con corsetto BJM-One

Paziente di 67 anni con Parkinson, grave sbilanciamento posturale sia sul piano frontale che sagittale, scoliosi toracolombare, ipercifosi ed osteoporosi, riferisce di un dolore cronico con una VAS pari a 7.

Risultato

Oltre al considerevole riallineamento sul piano frontale, e’ molto importante il notevole riassetto del capo, particolare poco considerato nei Parkinson, ma in generale sugli sbilanciamenti del piano sagittale

Il paziente ha indossato al bisogno, e dopo un mese di trattamento, ha riferito di un miglioramento della sua vita quotidiana con una VAS in corsetto pari a 3. Purtroppo la sua condizione e la sua patologia invalidante la portano a avere dolore appena lo toglie.

Senza corsetto

Con corsetto BJM-One

L’iperestensore modulare BJM-one ha dimostrato di essere efficace nel migliorare significativamente il dolore nei pazienti con ipercifosi, scoliosi  e susseguenti traumi secondari.

Questi risultati promettenti ci hanno indotto a progettare uno studio prospettico per valutare il miglior beneficio ottenibile.

Minimo movimento del corsetto sia verso l‘alto che verso il basso

Minima rotazione del  tronco sul piano frontale

Abolizione traverso scapolare posteriore
(fastidioso da modellare e da infilare sotto il dorso con paziente a letto e dolorante)

Eliminazione compressione addominale, problema spesso evidenziato dai pazienti

Notevole aerazione
(migliore indossabilità in estate)

Eliminazione delle difficoltà nel rilevare la morfologia su pazienti costretti a letto
(a differenza di quanto avviente per i corsetti rigidi o semirigidi su calco gessato o scansione 3D)

Possibilità di cambiare l’assetto frontale in maniera significativa dopo averlo realizzato
(impossibile su altri corsetti)